Il cammino francese verso Santiago

Il cammino francese verso Santiago

UTREYA! SUSEYA!



venerdì 5 giugno 2009

10 - Tosantos

Grañon - Tosantos km 21 partenza ore 7.30 arrivo 15.30

Si alla fine siamo riusciti a fermarci a Grañon. Siamo arrivati praticamente dopo le 21 e quando siamo saliti nella torre del campanile della Chiesa dove e' strutturato l'ostello per i pellegrini, tutti ci hanno guardato come se fossimo scesi da Marte, stupiti dell'orario di arrivo. Invece, la serata (quella rimasta) ci ha sorpresi molto e ci ha rivelato un nuovo aspetto del cammino.
Tutti i pellegrini si stavano alzando da tavola per dirigersi frettolosamente dentro i loro sacchi a pelo, mentre i due hospitaleri ci hanno accolto con un sorriso che fino ad adesso non conoscevamo e ci hanno offerto di servirci di quanto disponevano in cucina. Abbiamo cenato anche con i nostri formaggi che avevamo con noi nello zaino e finalmente gli hospitaleri si sono intrattenuti in qualche chiacchiera. Abbiamo cosi' conosciuto Bruno e Teresa. Lui sessantenne di Treviso con alle spalle 3 cammini ed in previsione un quarto da provare in inverno e a detta sua "drogato del cammino di Santiago"; Lei una giovane della Repubblica Ceca, con un fare ormai spagnolo.
E' stato per noi il primo Ostello parrocchiale e crediamo che non sara' l'ultimo. Finalmente la possiiblita' di essere accolti sempre in qualsiasi orario, di sentirsi a casa e respirare uno spirito pellegrino.
Per qualcun (come effettivamente e' capitato di sentire proprio ieri) il cucinare insieme, il dividere un pavimento con dei semplici e sottili materassini e come a Grañon, farsi una doccia con l'acqua fredda protrebbe non risultare così' entusiasmante.
Per noi, a parte la doccia che preferiamo comunque calda, il condividere la cena e non solo sembra portarci in un clima piu' intimo e di apertura al dialogo.
E' stata forse la giornata piu' bella anche perche' ci siamo concessi una piacevole visita a Santo Domingo de la Calzada (la chiesa forse tra le piu' belle ) con il fuori programma della mostra dentro il chiostro su Peccato Penitenza e Perdono.
E che meraviglia poi camminare nelle ultime ore di luce quando si stempera il caldo.

Siamo ancora al giorno del 3 giugno.
Della tappa del 4 da Grañon fino a Tosantos dobbiamo dire che il giorno e' stato caratterizzato da una giornata grigia e afosa e un percorso molto monotono: strade dritte tra campi di cereali. Con un auricolare condiviso abbiamo camminato per quasi tutta la mattina in compagnia di Agricatus, Samuele Bersani, ecc, ecc.
Beh, c'e' stata la conoscenza di Elisa di Almeria e la grande scoperta di Andrejovic, un ragazzo di Mosca di madre rumena e padre russo di diciasette anni, in cammino dalla sua citta' dal 3 febbraio con oltre 5.800 km sulle esili e ricurve spalle. Un'emozione indescrivibile percorrere con lui che cercava tanta compagnia il tratto da Belorado fino a Tosantos.
Forse avremmo pure proseguito il cammino di qualche km ( Andrej si e' dispiaciuto tanto di salutarci), ma e' stato meglio cosi' visto il sopraggiungere (inaspettatamente considerato la brevita' e facilita' della tappa) di un'infiammazione al tendine sinistro della gamba di Roberto.

Arrivo presto e possibilita' di farsi il bucato. Per Roberto il primo, non perche' da 10 giorni e passa non si lavasse gli indumenti, ma perche' abbiamo avuto sempre a disposizione la lavatrice.
E' che incontro qui a Tosantos nell'albergo dedicato a San Francesco d'Assisi, gestito con tanta cura da Jose' e e Daniel.

Jose' un filosofo del cammino di Santiago (con all'attivo 15 cammini! con arrivi fino a Roma) ci ha intrattenuti mentre cucinava ( cucinavamo insieme con gli altri 4 pellegrini) la Tortilla con scambi di episodi della vita di Francesco e riflessioni sul senso del cammino e l'evoluzione del cammino negli ultimi 30 anni.

Forse è vero che il cammino cura come dice Josè, è vero che percorrendo tanti chilometri soli con se stessi sapendo di poter fare solo un passo dopo l’altro può risultare duro da sopportare per quasi 1 mese. E’ incredibile però vedere quanta strada si può fare un passo dopo l’altro. E forse è anche nella vita è così che dovrebbe essere: un passo dopo l’altro, avendo un’idea chiara o almeno cercando di averla , sulla direzione che si sta seguendo. Un passo dopo l’altro, un piccolo grande segreto; un passo, un respiro. Banale? non tanto..
Un passo dopo l’altro verso una direzione

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