Il cammino francese verso Santiago

Il cammino francese verso Santiago

UTREYA! SUSEYA!



giovedì 18 giugno 2009

24- O Cebreriro

Villafranca del Bierzo - O Cebreiro partenza ore 7 arrivo ore 17.30 tot km 32,5

Eccoci in Galizia! Abbiamo attraversato un confine molto importante, siamo nell'ultima regione che visiteremo fino a Santiago di Compostela. I chilometri si riducono sempre piu' e i cartelli segnano oramai i 155 km, i pellegrini che si aggiungono e il cammino si fa' pi' movimentato, il paesaggio diventa sempre piu' affascinante e cominciano le salite.

O' Cebreiro e' una meta del cammino e' definita tra le piu' suggestive, affascinanti e dure. Dura perche' ci si arriva con una salita dalla forte pendenza (almeno per gli ultmi 8 km), suggestiva perche' dominiamo le montagne che da una parte abbiamo attraversato e che incontreremo piu' avanti. Affascinante perche' ha significato da sempre una sosta spiritualmente alta per tutti i pellegrini. Qui le case si sono conservate ottimamente e troviamo la casa tipica dei contadini, Pallozas, le cui origini risalgono ai Celti. La chiesa pre-romanica conserva un calice d'oro che ha testimonia il miracolo avvenuto nel XIV secolo in cui il pane e il vino della comunione si sono trasformati in carne e sangue.

Se molti temevono questa tappa per l'altitudine da raggiungere, per noi (a parte i tanti, troppi km al lato della statale) e' stato un piacevole percorso costellato da tante pause: bagno nel fiume, pic nic sotto l'albero, ecc.

Bene adesso andiamo a prepararci la cena nel bell'ostello di O Cebreriro che fortuna arivare per ultimi ed avere i letti singoili nella camerata mansardata.

23 - Villafranca del Bierzo

Ponferrada - Villafranca del Bierzo partenza ore 8.30 arrivo ore 17.30 km 22 (ma forse piu')

Tappa relativamente facile. Abbiamo pure cercato di arrivare presto per vedere tranquillamente la citta' e prendere il tempo per lavare le cose e riposarci. Ma lungo la strada abbiamo dovuto fare i conti con una temperatura in forte aumento (alle 20 quando eravamo arrivati il termometro a piu' di 800m di altezza segnava 33 gradi) e con la stanchezza che e' lentamente piombata anche per la difficile notte trascorsa a Ponferrada.
Sicuramente l'ostello di Ponferrada si colloca tra quelli piu' brutti fino ad adesso incontrati. I dormitopri sono allestati in uno spazio che ricorda molto un garage con pavimenti sporchi, camerate con piu' di 40 letti, e tante luci al neon sopra la testa cos¡ come i tubi di scarico dei bagni. E qui che volevamo alzarci con calma e prenderci il tempo per vedere la citta' siamo stati svegliati dai pellegrini sclerotici. Quindi poi con calma, forse anche troppa, ci siamo infilati per le vie di Ponferrada, ma e' stato quasi inutile. Lo splendido castello dei templari del XI secolo, in perfette condizioni, apriva solo alle 11. L'addetta ai servizi di pulizia ci ha pero' rassicurato dicendo che all'interno non conservava niente di particolare. Delle chiese inutile dire che non e' mai affisso all'esterno un orario di apertura e chiusura e cos¡ dobbiamo semplicmente ben sperare di capitare nell'orario giusto.
La giornata di mercoled¡ 17 giugno e' sicuramente da nominare come la giornata della ciliegia, motivo in piu' per fare tardi e rallentare il passo. Senza uscire dal cammino ai lati della strada e' bastato allungare la mano pere riempirci la pancia di ciliegia: ben 5 e oltre qualita' (una particolare piccollina scura dolce e saporitissima).
Finalmente abbiamo arricchito il nostro sguardo di campi di viti, di ciliegie, e altri alberi da fruttto nel tragitto finale con un continuo e allegro sali e scendi fino a Villafranca.
La guida Terre di Mezzo non indicava questo tragitto piu' lungo per i campi e l'attraversamento di un altro paese, ma siamo contenti di averlo fatto allungando pure la tappa di un paio di km perche' abbiamo lasciato l'asfalto cocente.
Naturalmente la "fortuna" vuole che neanche a Villafranca siamo riusciti a vedere i luoghi di interesse sempre per una questione di pochi minuti (questa volta le chiese chiudevano alle 19.30 ionvece che alle 20.30).
Cacabelos il paese introntato prima di Villafranca ci ha regalato un simpatico incontro. Un signore spagnolo anziano ci ha accompagnato con sorrisi, simpatiche espressioni italiane (ha lavorato con italiani in Svizzera, ma il soggetto ci ha fatto immaginare una conoscenza della lingua dovuta a frequentazioni femminili), e la scoperta di un nido di passeri luingo il ponte che segnava l'uscita dal paese.
La sera che doveva essere dedicata al diario e a scrivere le cartoline, e' trascorsa in compagnia del gruippo di "giovanotti" scatenati calabresi e poi... un saporito sonno ristoratore.