Il cammino francese verso Santiago

Il cammino francese verso Santiago

UTREYA! SUSEYA!



martedì 9 giugno 2009

15 - Calzadilla de la Cueza

Fromista - Calzadilla de la Cueza partenza ore 6.15 arrivo ore 18.15 totale km 37

Annunciazione, Annunciazione: siamo arrivati a meta' del cammino: 435 km percorsi e altrettanti da fare.
Ci riteniamo davvero soddisfatti. Per noi e' un'impresa che fino ad un mese fa' non credevamo di poter compiere. Oggi, ci e' costato sicuramente vestire i panni degli sclerotici. Siamo partiti tra i primissimi. E cos¡, mentre la maggior parte prendeva la colazione all'ostello gli sposi pellegrini si sono ben imbabuccati e sono partiti per arrivare a Poblacion de Campos e concedersi un rifocillante grande tazza di caffe' e latte. Il freddo anche oggi si e' fatto sentire fino al pomeriggio con temperature sotto i 10 gradi anche se il vento che per due giorni ha soffiato forte in senso contrario si e' molto acquietato. Siamo comunque a piu' di 800 metri.
Siamo sicuramente dei pellegrini un po' anomali. Mentre molti partono la mattina e senza quasi fermarsi giungono alle 13 o 14 in ostello e si fermano, noi prendiamo un passo piu' rilassato con tante soste e fatta la pausa pranzo proseguiamo per godere del cammino anche nel pomeriggio. Mentre la maggior parte cede alle tentazioni delle offerte degli ostelli con colazioni e cene pre-confezionate noi decidiamo una strada altenativa. Se c'e' il menu del pellegrino noi preferiamo il nostro cibo comprato negli alimentari o un altra proposta di menu' libero. Anche oggi a pranzo ci siamo concessi un pranzo al ristorante con menu' a la carte. Ci e' servito anche per riscaldarci e prendere qualcosa di caldo. Il ristorante avrebbe potutto offrire qualcosa di caratteristico ma la difficolta' della lingua ci ha fatto ripiegare purtroppo su piatti non proprio felici (soprattutto Roberto che confuso ha ordinato una pasta con il ragu').
Oggi abbiamo praticamente unito quasi due delle tappe indicate nella guida di Terre di Mezzo, arrivando a Carrion de los Condes per attaccarla con il tratto fino a Calzadilla de la Cueza di 17 km. Un tratto rettilineo senza praticamente il niente. Una strada continua di terra battuta con ogni tanto qualche fila di alberi in mezzo alla campagna e nessuna casa o servizio ad interrompere questa monotonia. Normalmente la si evita di fare nel pomeriggio perche' il caldo stroncherebbe chiunque; invece, unendoci ai piu' temerari siamo riusciti a farla anche se soffrendo un po'. La temperautra bassa ha sicuramente agevolato il tragitto: Quando arriva il caldo pomeridiano credo che diventi impraticabile per molti.
La meta di ieri di 35 km e quella di oggi di 37 km bisogna dire che non e' stata fatta con un solo intento sclerotico masochista, ma per corregere e reinterpretare le tappe della nostra guida. Venerd¡ e' il giorno in cui raggiungeremo Leon. Ci tocca arrivare perche' dobbiamo andare alla posta per ritirare il pacco spedito da Logroño e rispedirlo questa volta fino a Santiago di Compostela. La guida quel giorno da una tappa molto impegnativa di 37 km con tanti paesi da attraversare. Ci e' sembrato meglio anticipare un po' la strada anche per ritrovarci del tempo da spendere per visitare la citta' di Leon che ha detta di molti merita una particolare attenzione. E cos' domani svestiamo i panni dei pellegrini mattinieri e corridori e ci "limitiamo" ai 25 km che servono per raggiungere Sahagun.
Eravamo al Villalcazar de Sirga seduti sulle scale della solita chiesa trovata chiusa ( un vero peccato attraversare paesi con chiese che dall'esterno sembrano spettacolari e non poter entrare) per scaricare un po' lo zaino quando ci siamo intrattenuti con una guida di pellegrini della via francigena in Italia: Renzo 72 splendidi anni e con due occhi molto vivaci. Conosceva il cammino di Francesco e Angela e soprattutto un grande estimatore della confraternita di Perugia. Infatti,
Renzo insieme a due amiche il giorno prima si e' fermato all'ermita di San Nicolas poco prima di Itero de la Vega. Rispetto a loro ieri non abbiamo ceduto al caloroso invito di Lillo e Aldo i due hospitaleri italiani (palermo e macerata) di fermarci per la notte l¡. Ci siamo cos¡ persi la particolare ospitalita' nell'ermita senza luce elettrica dove ogni sera viene fatta la "lavanda" dei piedi dei pellegrini e viene offerta la cena preparata dall'altra ospitalera di palermo, maria, la moglie di Lillo. Che mix: hospitaleri di palermo, ermita della stessa confraternita' che ci ha mandato le credenziali e un trattamento unico forse in tutto il cammino.
Ma quando i pellegrini stabiliscono una meta e' anche giusto rispettare l'intento che ci si e' dati. Se le leggi del cammino restano valide, siamo sicuri di incontrare queste spleide persone.

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