Il cammino francese verso Santiago

Il cammino francese verso Santiago

UTREYA! SUSEYA!



domenica 29 marzo 2009

venerdì 27 marzo 2009

le dieci regole per ben litigare

Don Danilo... del corso pre-matrimoniale


gioisce con noi.
Siamo stati i primi della classe!

Corso pre-matrimoniale!


E' finito!!!
E abbiamo pure l'attestato.
a testimoniare... la testimone Marina

Prove tecniche del Pellegrino


Ginetto tiene la prima lezione di Nordic Walking alla giovane pellegrina Michela...
appena fuori il suo negozio di articoli sportivi a Reggio Emilia.
Un successo!

giovedì 12 marzo 2009

le pubblicazioni!



Ecco!
Chi voleva contestare questo matrimonio ha avuto modo per farlo.
Da domenica 1 a domenica 8 è stata pubblicato al Comune e presso la Parrocchia di Sant'Ilario d'Enza il nostro annuncio di matrimonio.
Nessuno si è fatto vivo...
quindi questo matrimonio sà da fà!
Non so a Roma se e dove le pubblicazioni sono state fatte.

mercoledì 11 marzo 2009

La lista nozze di Michela e Roberto




Non abbiamo creato nessuna lista nozze per tanti motivi: non ci sono mai piaciute, non risponderebbero alle nostre necessità e vogliamo seguire uno spirito francescano.
Roberto ha da poco venduto casa e si è liberato di molti mobili ed elettrodomestici. Anzi, nel domicilio scelto molti oggetti sono anche doppi.
Il nostro è un matrimonio in cammino. Stiamo cercando un nuovo modello di vita, un nuovo luogo dove poter vivere e crescere. La scelta di potersi muovere con poco è fondamentale.

Abbiamo scelto di attivare un conto bancario in comune anche per poter gestire da questo tutte le operazioni che graviteranno per l'organizzazione del matrimonio.

lunedì 9 marzo 2009

PERCHE SPOSARSI IN CAMMINO?

Se il destino è scritto negli incontri è la parola "viaggio" a farla da padrone : partendo dal fatto che ci siamo incontrati e conosciuti in nave, linea Civitavecchia-Palermo per la precisione, frequentati ed amati in maniera più che mai itinerante, un matrimonio stanziale non sarebbe proprio stato pensabile.
Tra le tante possibilità passate in rassegna prima di arrivare ad optare per il matrimonio in cammino, la scelta del luogo e dell'atmosfera sono stati il filo conduttore che ci ha guidato e portato a scartare soluzioni forse più consuete ma che non rispecchiavano il nostro "sentire" questo momento come un qualcosa di davvero speciale, nostro sì , ma anche da condividere in maniera spontanea con i nostri amici e la nostra famiglia .
Ma ci si sposa per sè o per gli altri?
Questo è il grande, insondabile dilemma col quale tutti i nubendi arrivano prima o poi a confrontarsi, anche i più tradizionalisti o quelli che lo programmano magari un anno o due prima, tutti si scontrano presto o tardi con la domanda: "cosa mettere davanti: ciò che fa contenti se stessi, ovvero la coppia o mettere davanti ciò che si ritiene possa fare piacere agli altri, a partire dai genitori, ai parenti, agli amici.
Già trovarci davanti a questo dilemma ci ha fatto avvertire un senso di disagio che crediamo non debba far parte dell'esperienza del matrimonio intesa come "unione gioiosa di due esseri nel mondo" , perciò abbiamo pensato, ripensato, riflettuto, girato , domandato e... alla fine la risposta è arrivata!
Siamo contenti di sposarci in cammino perché già dall'inizio di questa avventura di matrimonio pellegrino abbiamo incontrato dei nuovi compagni di viaggio che ci hanno incoraggiato e sostenuto, con azioni molto concrete, e questo ci è sembrato in ottimo auspicio o un gran bel "segno" per chi, come noi, si propone di fare attenzione ai messaggi e agli insegnamenti che ci arrivano da ciò che accade intorno a noi, incontri, parole, immagini che ci arrivano e a volte lasciano imnpresso un segno..
Non siamo degli esperti pellegrini, per Michela c'è stata una esperienza precedente nel 2002 con il "goum" (http://www.goum.it ), molto intensa e coinvolgente, che ha segnato l'inzio della passione per il "camminare" , della ricerca del contatto con la natura, del confronto con se stessi nel silenzio e della condivisione con gli altri nella semplicità.
Comunque il fatto di non essere dei provetti pellegrini ci piace ed è uno stimolto a immergerci in questa esperienza senza alcuna particolare aspettativa se non la voglia di camminare, di stare assieme e di iniziare la nostra vita di "marito e moglie" in questo modo, in cammino. A partire dalla prima tappa a La verna.
Presso alcuni popoli esistono ancora riti di passaggio da una fase della vita ad un'altra, da noi tutto questo si è perso, spesso i nostri ritmi di vita non ci permettono di renderci davvero conto di ciò che un particolare evento o momento possa significare per la nostra vita. Noi crediamo invece che in alcuni momenti cruciali della nostra vita come può esserlo questo, i nostri corpi, i nostri cuori e le nostre menti abbiano bisogno di "sentire", di compiere dei passaggi concreti , di immergersi in una esperienza a cui dare, una volta compiuta, un significato unico e irripetibile, legato a quella preciso momento della propria vita. Sta a noi pensare al modo migliore per compiere questi passaggi e soprattutto darsi il tempo di viverli.
Si cammina assieme nella vita, come coppia, come membri della società, come uomini e come donne, figli di Dio (per chi la vede così), perchè non ricordarlo anche in questa occasione di festa?
Si cammina e ci si trasforma, ogni respiro è espressione di un attimo irripetibile in cui le nostre cellule e i nostri pensieri sono lì, in quel momento, così. Anche se facciamo due volte una stessa strada, non saremmo mai gli stessi entrambe le volte.
L'immagine che ci viene in mente pensando al nostro matrimonio è quella di aprire una finestra ricavandola da un muro che man mano viene abbattuto assieme ad altri e poi si diventa protagonisti della scena dietro la finestra. Non più spettatori ma protagonisti, con gli altri, tutti assieme.
Come sarà questo cammino? Sarà faticoso? Riuscirò a mettermi le scarpine da sposa o le vesciche me lo impediranno il giorno del matrimonio?
Per il momento sogniamo, sogniamo il sentiero, gli laberi, l'aria, la sensazione bella di camminare assieme, noi due, con gli altri..ma certo la realtà sarà diversa , forse migliore, forse peggiore, non è dato saperlo.
Ma ci si affida, ci si fida dei propri sogni e ci si crede perchè davanti a noi c'è qualcuno che il sentiero l'ha già percorso o addirittura l'ha creato e sappiamo perciò che non siamo da soli, qualcuno pensa a noi e veglia su di noi sole se noi siamo disposti ad amare e rispettare ciò che incontriamo sul sentiero ..Ne siamo certi, per questo non abbiamo paura e andiamo avanti, avanti...